Era un mito vivente della boxe. La sua storia è stata raccontata al mondo (e relegata alleternità), grazie alla superba interpretazione – Premio Oscar – di Robert De Niro nel Toro scatenato di Martin Scorsese. Perché Jake LaMotta ha rappresentato, e riscattato, lorgoglio dei nostri emigranti negli Stati Uniti, rilanciando limmagine vincente dellItalia. Jake era infatti un italo-americano: nato il 10 luglio 1921 (da padre siciliano e madre ebrea), cresciuto nel Bronx, quartiere malfamato di New York, dove delinquenza e miseria ne costituivano il tessuto sociale. In virtù della sua entusiasmante carriera, il pugile italo-americano è stato definito come uno dei più grandi pesi medi di sempre: 102 incontri disputati, con un record di 83 vittorie (30 per k.o.), 4 pareggi e 19 sconfitte. Dal 1949 al 1951 è stato infatti campione del mondo dei pesi medi. Tra i suoi leggendari match, indimenticabili quelli con Sugar Ray Robinson, contro il quale LaMotta prevalse una sola volta ai punti. Poi, il 14 febbraio del 1951, a seguito di quello che fu il sesto incontro fra i due (definito dai media come il massacro di San Valentino’), il titolo passò a Robinson, al termine uno dei match definito tra i più della storia del pugilato. Personaggio istrionico, sopra le righe, il ’Toro del Bronx’ (come lo definivano con ammirazione i suoi fans), LaMotta ha fatto parlare di sé anche fuori dal ring, per la sua vita spesso sopra le righe. Nellarco dei suoi 95 anni, fermati per sempre dalle complicanze di una polmonite, Jake ha avuto sei figli da sette mogli diverse. Lultima sua compagna, Denise, di 30 anni più giovane di lui, ha dato oggi la triste notizia della scomparsa.
M.